Il mio commercialista mi ha detto che…

Software gestionale fattura elettronica

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In questo articolo:

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I consigli dei commercialisti per i clienti in regime forfetario

Inizia il 2022 e viene il tempo, per i contribuenti in regime forfetario, di decidere quale software gestionale utilizzeranno in vista del (largamente) preannunciato obbligo di fatturazione elettronica.

Naturalmente StudioBoost si butta nella mischia con una versione specifica di Fatturhello e, incoraggiata dai recenti risultati commerciali, aumenta la pressione delle pubblicità online ottenendo un numero di registrazioni da parte dei forfetari sinceramente inaspettato.

La scorsa settimana, inizia in maniera quasi contemporanea il periodo di prova di 87 soggetti, tutti forfetari e, visto che di recente abbiamo assunto questa ottima abitudine di presentarci personalmente ai nostri nuovi clienti, li contrattiamo telefonicamente.

Le domande sono le solite.

Ha trovato difficoltà nella registrazione? Il programma le sembra complicato? Vuole fissare una mezz’ora di formazione gratuita?

Poi arriva la domanda cruciale: “pensa che continuerà ad utilizzare Fatturhello dopo il periodo di prova gratuito?”

Beh, qui la nostra grandissima sorpresa. Su 87 soggetti interrogati, 1 ci ha cordialmente indicato la strada verso un luogo ameno, 1 ci ha detto che voleva pagare una fattura della scuola di suo figlio e che non aveva un impresa, 2 ci hanno detto sbalorditi: “Ah non siete Telepass? Sembravate proprio la società autostrade! Ecco perché non trovavo le fatture dei pedaggi!”. Però, 83 soggetti ci hanno confermato il loro interesse su Fatturhello che trovavano originale, molto facile e agevole.

Siccome un però c’è quasi sempre, ecco che arriva: “Si, il gestionale mi piace, ma il mio commercialista mi ha già detto che devo usare il suo. Tra le altre cose costa anche 3 volte più del vostro…”.

Dei nostri famosi 83 clienti interessati all’acquisto, restano solo 20 impavidi che contravverranno (alcuni lo hanno già fatto) alle indicazioni del commercialista.

Gli altri 63?

Beh, gli altri 63 dimostrano una cosa che abbiamo sempre sostenuto, ovvero che i commercialisti sono i consulenti più importanti delle piccole imprese i cui consigli sono tenuti sempre in particolare considerazione anche quando, come in questo specifico caso, non portano un effettivo vantaggio a nessuno.

Ovviamente è quello di cui si parla è un campione risibile rispetto al numero totale di contribuenti in regime forfetario ed è anche possibile che abbiamo incrociato solo clienti di commercialisti “intransigenti”, ma i numeri sono sufficientemente rappresentativi della realtà che viviamo qui in StudioBoost che, rammento, non produce software gestionali fiscali, ma strumenti per automatizzare l’inserimento dei dati in proprio in quei software.

Ricapitoliamo.

63 soggetti in regime forfetario a cui i commercialisti consigliano il “loro” gestionale che, tuttavia, vorrebbero usarne un altro. Scontenti in partenza, insomma. L’inizio non sembra dei migliori. La domanda vera, però, è: esiste un vantaggio operativo per il commercialista nel fatto di far utilizzare ad un soggetto nel regime forfetario il proprio gestionale, magari maledetto fino ad un secondo prima, magari ad una tariffa nemmeno così conveniente, magari senza garanzie commerciali sulla non concorrenza da parte del produttore del software, ecc. ecc. ?

Il punto è proprio questo: no, non c’è alcuna convenienza apparente perché l’unico adempimento da fare per conto del forfetario in questione è il dichiarativo e l’unico dato relativo alla attività imprenditoriale del contribuente da inserire nel dichiarativo è l’ammontare dei ricavi. Non c’è un obbligo alla tenuta di una contabilità o alla registrazione delle fatture. A volte ci sono le scadenze previdenziali (l’INPS artigiani e commercianti o i versamenti alle casse professionali, per intenderci), ma anche qui bastano pochissimi dati.

In più, le informazioni su incassi e pagamenti sono sono gestite direttamente dal cliente nei programmi per la fatturazione elettronica e non nel gestionale fiscale perché manca completamente la prima nota cassa/banca. Insomma, non dico che ci sia poco da fare perché grazie all’italica fantasia fiscale non è mai vero, ma è vero che nel caso dei forfetari non c’è un grande vantaggio in questa tanto osannata integrazione tra gestionale del commercialista e gestionale del cliente.

Detto questo, mi pare perfettamente lecito e forse anche doveroso per ogni commercialista indirizzare i clienti verso qualcosa di “noto” e quindi “gestibile” in termini di assistenza, ma perché non farlo in un ambiente “protetto”?

Una soluzione ideata dai commercialisti, per i commercialisti

Piaccia o no la loro linea politica, la Associazione Nazionale Commercialisti è l’unica organizzazione che, fin dall’inizio, ha messo a disposizione di ogni commercialista strumenti sicuri e performanti (e lo so bene, perché li abbiamo fatti noi) per la gestione di questo adempimento che, prima accolto come odioso, ora è diventato una comodità a cui pochissimi rinuncerebbero.

Infatti, sono più di 10.000 le ditte che utilizzano ormai da 4 anni la fatturazione elettronica ANC nota con il nome Convergence. Parliamo di decine di milioni di fatture transitate e archiviate a norma.

I “ragazzi di Piazza San Bernardo”, hanno fatto anche di più.

Hanno indicato al produttore del software (che incidentalmente è StudioBoost) i requisiti indispensabili per evitare all’utente errori (sanzioni) e disagi (costi) e hanno accolto con grandissimo favore l’introduzione di tutte quelle funzionalità per il controllo dei flussi di cassa, per la verifica delle prestazioni commerciali, per l’e-commerce, le auto-fatture automatiche, ecc. ecc. Hanno persino fatto balzi felini quando abbiamo introdotto la possibilità di collegare i conti correnti al gestionale (per spiegarvi perché fossero tanto contenti, ve lo immaginate cosa vuol dire per un commercialista non dover chiedere mai più gli estratti conto bancari o delle carte di credito ai clienti?).

Oggi, con l’approssimarsi di questo nuovo obbligo per i soggetti in regime forfetario, hanno deciso di promuovere l’utilizzo del loro gestionale per la fatturazione elettronica Convergence per, cito testualmente da una comunicazione ufficiale, “avviare i clienti che hanno aderito al regime forfetario all’utilizzo del gestionale per la fatturazione elettronica in anticipo rispetto al preannunciato obbligo“.

Si tratta di una iniziativa lodevole (perché la lezione del 2019 l’abbiamo imparata tutti), sicura, indipendente e performante. Soprattutto è conveniente. Per i dettagli visitate il sito ancnazionale.it o contattate la segreteria romana).

Agli altri che non vorranno approfondire, lo dico in maniera chiaramente interessata: lasciate liberi i vostri clienti di scegliere, potreste rimanere sorpresi da quanto la loro scelta potrebbe piacervi.