Cosa significa commercio al dettaglio?

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In questo articolo:

Cos’è il commercio al dettaglio

Per commercio al dettaglio s’intende l’attività svolta da chi per professione acquista le merci in nome e per conto proprio e le rivende su aree private in sede fissa o ambulante direttamente a un consumatore finale che non esercita un’attività professionale o imprenditoriale. Questo tipo di attività si chiama Business to Commerce (B2C).

I diversi casi di commercio al dettaglio

Il commercio al dettaglio è la forma di vendita di beni più diffusa in Italia e può essere effettuata da singoli venditori, come gli ambulanti, o da catene di distribuzione. I prodotti principali venduti nel commercio al dettaglio sono:

  • Settore alimentare umano. Rientrano in questo settore i venditori ambulanti, i supermercati e i ristoranti.
  • Beni di consumo comune. Si tratta della vendita di abbigliamento, prodotti per l’igiene personale.
  • Beni di consumo duraturo. Si tratta della vendita di mobilio, dispositivi elettronici o elettrodomestici.

La sede del commercio al dettaglio

Il commercio al dettaglio può avvenire all’interno di una sede fissa, come un negozio fisico nel quale il cliente si reca per acquistare la merce di proprio interesse, oppure, attraverso una sede ambulante che ha la possibilità di mantenere più contenuto il costo della merce, cambiando clientela con maggiore flessibilità. I due sistemi possono anche coesistere nella stessa attività.

Commercio elettronico

Sempre più di frequente negli ultimi anni la cessione di beni avviene anche attraverso un negozio virtuale. Tale sistema si chiama comunemente e-commerce e permette di abbattere una serie di costi e permettendo di raggiungere una platea decisamente più ampia di clienti. Anche in questo caso tale tipologia di vendita può sommarsi a una delle precedenti.

Gli obblighi fiscali per il commercio al dettaglio

La documentazione minima richiesta che attesta l’avvenuta cessione del bene al consumatore finale è lo scontrino fiscale o la fattura elettronica. A fine giornata ogni scontrino fiscale deve confluire nel registro dei corrispettivi telematici che viene trasmesso giornalmente ad Agenzia delle Entrate.

La fattura elettronica per la vendita al dettaglio

In alternativa all’emissione dello scontrino fiscale è possibile emettere una fattura elettronica. L’importo della fattura va scorporato dal totale dei corrispettivi telematici giornalieri. La fattura elettronica deve comunque essere emessa quando è il cliente e farne esplicita richiesta.

Non ci sono limiti d’importo o esenzioni di categoria di commercio al dettaglio che escludono l’obbligo della fattura elettronica. Tuttavia il commerciante può ricorrere alla fattura elettronica semplificata per importi inferiori a 400€.

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