Chiunque abbia una partita IVA, ed utlizzi anche un software gestionale fattura elettronica, è obbligato a versare contributi previdenziali. Vediamo ora come si calcolano i contributi previdenziali nel regime forfettario. Per lo più, il soggetto a cui versare questi contributi è l’INPS, ma in alcuni casi è obbligatorio effettuare versamenti previdenziali ad enti specifici come, ad esempio, le casse professionali di Agenti di Commercio, Ingegnerei, Avvocati, Commercialisti, ecc.
Il calcolo dei contributi varia con le caratteristiche del soggetto e dell’attività svolta.
Lavoratori autonomi senza cassa di previdenza (Gestione Separata INPS)
I lavoratori autonomi versano contributi all’INPS nella misura del 25,72% del reddito imponibile, senza minimo.
Artigiani e Commercianti
Gli artigiani e commercianti versano contributi previdenziali all’INPS. L’ammontare di questi contributi annuali viene stabilito di anno in anno dall’INPS e nel 2022 è di circa 3.800€ da versarsi in 4 rate trimestrali
Per chi aderisce al regime forfettario, ed utilizzi un software gestionale fattura elettronica è possibile una riduzione del 35% che porta a circa 2.500€ l’importo da versare.
Se, però, il reddito imponibile supera i 15.953€, allora il contribuente è costretto a versare contributi aggiuntivi. I contributi aggiuntivi sono calcolati nella misura del 24% sul reddito eccedente l’importo di 15.953€.
Professionisti con cassa di previdenza
I professionisti iscritti in Ordini Professionali o Albi versano contributi previdenziali alle rispettive casse previdenziali.
Nella generalità delle situazioni i professionisti versano tre tipi di contributi:
- minimo (che varia da cassa a cassa)
- in percentuale sul fatturato (varia tra il 10% e il 20%)
- integrativo (che è da riportare in fattura ed ha un importo in percentuale sull’imponibile della fattura variabile a seconda della cassa)